Piccola mini-guida poetica per quanti, magari, son convinti di avere a che fare con persone affidabili webbaiole
Quante storie potrei raccontare oggi, stasera, domani, di ventenni, trentenni stonati dalla primavera, assaliti e devastati dal polline della ribalta a tutti i costi, dei riflettori, arrivisti come nemmeno gli interventisti del primo decennio del novecento, come Gobetti, ragazzi spinti dall'arroganza della scarsa propensione all'interpretazione del pensiero altrui e dalla solita, inevitabile coda di paglia lunga da qui a Salò.
Ed eccomi qui, ancora, ad ascoltare Guccini, a domandarmi o a far finta di niente, come se il tempo, per me, non costasse la vita, come se il tempo passato e dedicato a produrre generosità ad un nucleo ritrovato ed il tempo presente non avessero stessa amarezza di sale.
Rimanere silente, così, annaspare nel nulla, custodire i ricordi nella playlist della mia mente, accarezzare le età, sorridere ai ragazzi, alle ragazze, a chi avevi riposto la tua fiducia, è uno stallo, un rifiuto crudele, forse incosciente, del diritto alla mia felicità.
Ma gli eroi son tutti giovani e belli.