Sogno un nuovo Bari così


Sogno che una nuova dirigenza del Bari sappia renderlo migliore. Una dirigenza che, pur mantenendo il proprio assetto di lavoratori all'interno - uomini sicuramente capaci ed esperti - possa e sappia ottimizzare al massimo il lavoro profuso.

Sogno una dirigenza che, come le talpe, sappia individuare senza troppe pale meccaniche - tanto sono evidenti - le miniere d'oro sottostanti la città, miniere di materiale aureo grezzo che se estratto anche solo al 30% e anche se lavorato senza troppo impegno, sarebbe capace di diventare una rendita vitalizia per chi la dirigerà, cosa per la quale, forse, la famiglia Matarrese non ci ha fatto caso.

Sogno una nuova dirigenza che sappia coniugare alla meglio le parole "parsimonia" e "progetto" perchè la gente barese sa perfettamente che non potrebbe mai ambire tra le prime 3/4 di un campionato di serie A, e nemmeno tra le prime 10 se non occasionalmente.

Sogno un Bari, si, ambizioso, ma che sappia mantenersi stabilmente, un po' come la Fiorentina e l'Udinese, sul lato sinistro della classifica di serie A, ma anche qualche volta sul lato destro - chi se ne importa - e, perchè no, anche retrocedere fisiologicamente in B una tantum, ci sta infondo, salvo poi risalire come l'Atalanta subito dopo attingendo dalla "miniera" sottostante la città, mai voluta esplorare.

Sogno una nuova dirigenza che sappia adeguare la squadra alla città che, pur tra mille contraddizioni di cui spesso parlo e di cui sono notoriamente critico, è diventata sempre più grande, più efficiente, più ricettiva, più funzionale, più metropolitana anche se con la maledetta maschera provinciale che solo un bel gesto, un bel segnale sportivo, forse, potrebbe far cadere.

Sogno un nuovo Bari pratico, essenziale, tosto, tutto muscoli e testa, magari non spettacolare, un Bari alla Livio Manzin, tutto sostanza, abnegazione, semplicità e correttezza, magari facendo tesoro della innegabile e mai discussa integerrimità dei Matarrese dal punto di vista dell'immagine sportiva, mai accondiscendente verso nessuno ed, anzi, sempre vessata semmai, pur anteponendo gli affari alla passione dei tifosi ma con un'immagine contraddittoria che sul lato A aveva stampata l'effige della troppa e ingiustificata parsimonia, mentre sul lato B, invece, la cristallinità e la purezza di una società mai implicata in giochi sporchi se non, forse (e ribadisco forse) occasionalmente da qualche giocatore balordo con la complicità di altri loschi individui gravitanti attorno ad essi.


Sogno una nuova società che abbia al comando un uomo come il Dr. Garzelli e la sua proverbiale professionalità, parlantina e brillantezza nell'affrontare la gestione ed un altro come il Direttore Angelozzi con la sua abilità nel far diventare quasi tutto oro tutto quel che gli viene offerto al mercato delle pulci recandosi senza un centesimo in tasca, con un uomo come il Segretario Piero Doronzo, forse preparato e capace come pochi nell'attuale panorama di società calcistiche nel capire alla perfezione della "res" amministrativa, non a caso corteggiato da mezza Italia.


Sogno di diventare, perchè no, Capo Ufficio stampa del Bari: si, lo ammetto, perchè non ammettere le proprie ambizioni? Ma non perchè ci tenga a quel posto come, forse, ci tengono altri colleghi che si venderebbero la propria madre pur di entrare nei luoghi del potere come Capo Ufficio Stampa, no, assolutamente, chi mi conosce lo sa. Lo sogno, con tutto il rispetto per coloro i quali stanno ancora lì al loro posto e che fanno benissimo il loro lavoro, sapete perchè? Semplice: perchè stando lì saprei, intanto, disobbligarmi verso coloro i quali hanno avuto rispetto per il sottoscritto (a cominciare proprio dall'Ufficio Stampa intero, passando per gli altri lavoratori tutti), così come saprei disobbligarmi verso chi mi ha fatto del male al di fuori del San Nicola. E so io come. E sono certo che contribuirei a dare la mazzata finale alla maschera scrostata di sterco che insozza il "mio" Bari. Oltre a devolvere la metà dello stipendio in beneficenza.

Insomma: infondo, tranne l'ultimo sogno, credo non sia, proprio, impossibile avere un Bari così. Basta volerlo. Perchè altrimenti saremmo al punto di partenza, attorniati dai minus habens che ragionano coi piedi, dai parassiti, dai tastieristi capi di siti (perchè solo i capi di 4 balordi tastieristi possono fare nella loro vita frustrata) di pseudo-tifosi da strapazzo, arroganti, maleducati, leccaculi celebri, capi che mi chiamano per impormi di cambiare titoli e parole ad un mio articolo o capi che mi insultano, mi offendono, mi copiano e che se solo li trovassi per strada, ribadisco che li prenderei a schiaffi. Si, a schiaffi avete capito bene. A schiaffi. Per il male che mi hanno fatto e che, fortunatamente sta passando. Grazie anche alla solidarietà della gente, tutta. Ma non solo loro, anche altra gente gravitante nel giornalismo che si spaccia per paladina della integerrimità ed invece è paladina delle caldarroste abbrustolite, come tutti gli altri, insomma, per dirla in breve. Forse peggio di Minzolini. 

Solo dopo, eventualmente, è importante capire e sapere se ci saranno investimenti e progetti. Ma se tutto rimane così com'è, è inutile...

1 commento:

  1. se ti va... guarda il mio blog:
    http://spl884.blogspot.com

    Ciao
    Pierpaolo

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