Non so se l'autrice dell'articolo volesse ridicolizzare o meno le scelte di Viesti. Poco mi importa saperlo.
Quello che mi preme, invece, evidenziare senza il benchè minimo dubbio (dati alla mano) è quello per cui il rilancio di qualsiasi cosa (la Fiera in questo caso) debba passare necessariamente dal taglio drastico di chi continua a boicottarla e di chi continua a sfruttarla per scopi personali, mi riferisco a certe sezioni interne dello stesso ente che, come detto da Viesti, si comportano non esattamente da buoni soldati.
Questo lo scrivo intanto perchè ascoltato e confermato da Viesti oggi, dunque non corro alcun rischio nel confermarlo ancora una volta , e poi perchè sono fermamente convito che il rilancio passi prima dall'estrazione della gramigna barese. E se non spariscono questi "melanomi" all'interno della Fiera, complici i boys esterni travestiti da giornalisti, si comprenderà che a nulla serve, poi, tentare di far quadrare i conti, perchè quadrare i conti - si sa - era l'obiettivo principale senza del quale non potrà mai esserci il rilancio di un ente. Le nozze non si fanno coi fichi secchi, mi pare, Bari calcio docet. Il rilancio dovrà passare attraverso l'estetica. Lui stesso oggi ha affermato che ci si trova davanti a padiglioni vecchi 70 anni, senza aria condizionata e vetusti che mal si addicono ad un ipotesi di rilancio. Ma ristrutturarli, ovviamente, ha un costo e in questo momento è difficile reperire soldi.