E' che mentre sei alle prese con una Tomoscintigrafia Globale corporea - che, per dirla alla Luca Medici alias Checco Zalone, per voi ignoranti altri non è che la volgare PET - cominci a (ri)trarre i bilanci della vita: ormai Giorgio ci è abituato. La norma vorrebbe che tutto alla fine debba bilanciarsi, per cui i cosiddetti momenti negativi, alla fine, si bilanciano con quelli positivi. E viceversa. Insomma. Ci sarebbe da discutere su questa massima, mutuata dal lessico calcistico secondo cui, ad esempio, eventuali 3 rigori non dati al Bari, due pali, e una quantità industriale di sfiga, a fine torneo, dovrebbero venir compensati con qualcosa di analogo. Mah...
Succede, però, che Giorgio (chiamerò così, per convenzione, il personaggio di fantasia ammalato di una patologia rara oltre che di angosce varie, metropolitana inclusa: avevo, in effetti, cominciato a scrivere un romanzo su di lui ma mi son fermato), prima di entrare nel tubo, deve passare attraverso le forche caudine del protocollo che prevede di fornire nome e cognome, rilasciare l'impegnativa medica all'amministrativo, prendere il numerino e attendere nella sala d'attesa il proprio turno.
Succede, però, che Giorgio (chiamerò così, per convenzione, il personaggio di fantasia ammalato di una patologia rara oltre che di angosce varie, metropolitana inclusa: avevo, in effetti, cominciato a scrivere un romanzo su di lui ma mi son fermato), prima di entrare nel tubo, deve passare attraverso le forche caudine del protocollo che prevede di fornire nome e cognome, rilasciare l'impegnativa medica all'amministrativo, prendere il numerino e attendere nella sala d'attesa il proprio turno.